venerdì 3 febbraio 2017

L'ossimoro dell'amore femminista


: principesse Disney e femminismo
Può Belle definirsi femminista? Quando ci si può realmente definire femminista?
Perché Emma Watson è stata ampiamente criticata per il suo essere femminista ma allo stesso tempo decidendo di interpretare una principessa Disney controversa?
Ante-scriptum: Per onestà intellettuale devo per forza dirvi che scrivo questo post anche perché Belle è la mia principessa Disney preferita.

Buona lettura. 

Da qualche giorno è uscito il trailer della versione filmografica del classico Disney "La Bella e la Bestia": a me è piaciuto tantissimo perché credo lo abbiano fatto identico al cartone e sarà venuto benissimo; credo che la maggior parte delle persone sappia di cosa sto parlando.


Ovviamente oltre i dovuti tanti apprezzamenti, non sono mancate le critiche.
Essenzialmente per due motivi
1. Non è femminista dato che tratta di una storia abusiva, dunque diseducativo per le bambine. 
2. Emma Watson è femminista, dunque per il motivo precedente non avrebbe dovuto recitare in questo film.

Vi consiglio di guardare questo video, giusto per farvi capire la differenza di sostanza fra le cose reali e la fuffa. Tranquilli tranquilli, è sottotitolato in italiano.
In questo video del 21 settembre 2014, Emma Watson parla alla conferenza dell'ONU presentando il progetto di "HeForShe", di cui vi ho parlato qui.

Inizio il mio discorso sul generale, denunciando una cosa in particolare.
Vedo sempre osannate le principesse come Elsa o Merida che nei cartoni non hanno affari amorosi o diciamolo più figo, "love affairs", e molto screditate chi li ha come, ad esempio Biancaneve e Cenerentola, e queste principesse Disney sono sempre sotto il mirino femminista del "cattivo esempio".
Ormai che siamo in tema video, eccone un altro parecchio carino e divertente contro gli "stereotipi". (Non sono sempre seriosa, anche io rido, tranquilli.)


È molto triste questa cosa che l'amore viene visto come una "catena", e a questo proposito, ecco un altro video interessante che parla proprio di questo tema, giusto per sdrammatizzare un po'. (Purtroppo non sono presenti i sottotitoli in italiano, ma chi mastica un po' di inglese o francese, sono presenti queste lingue e altre).


Ma torniamo a noi. Nonostante in questo post è stato già assodato che "il matrimonio non potrà mai essere femminista" secondo alcune femministe, nemmeno come forma di "ribellione" al patriarcato o allo stesso movimento femminista, io credo invece che non funzioni così, che chi ha love affairs non è meno indipendente di chi non ce l'ha, proprio perché l'essere indipendenti dall'altro o meno, è un tratto della personalità e non della relazione.
Secondo me, un vero pensiero femminista sarebbe che avere una relazione o non averla sono semplicemente due situazioni diverse e ugualmente rispettabili come scelte personali delle persone.
Mettendo appunto infine che una relazione si vive come più si preferisce e soprattutto, una relazione per così dire "sana", si fonda anche sulla dovuta separazione degli spazi personali fra i partner (se non è indipendenza questa, non so cosa lo è). 
E con questo, arrivo al primo punto delle critiche.

Molto spesso la figura di Belle de "La Bella e la Bestia", è stata associata alla sindrome di Stoccolma che per chi non lo sapesse,
è uno stato di dipendenza psicologica che si manifesta da parte della vittima di episodi di violenza che durante i maltrattamenti subiti, prova sentimenti affettivi nei confronti del proprio aggressore, che possono spingersi addirittura fino all'amore e alla totale sottomissione volontaria, instaurando una sorta di alleanza solidale tra vittima e carnefice a causa di un meccanismo di difesa detto di "identificazione con l'aggressore".
In tempi di cronaca nera e dura in cui i casi di femminicidio dominano telegiornali e programmi pomeridiani e serali Mediaset, molti non riescono a non fare collegamenti con la storia di Belle e la Bestia, che risulta anch'essa vittima di accuse di sessismo, poiché insegnerebbe ai bimbi i soliti "cattivi insegnamenti".
Dato che per le vittime è sempre difficile denunciare queste violenze sia perché temono di non essere credute e sia perché temono ripercussioni, il suddetto cartone insegnerebbe che "l'amore e la dedizione possono cambiare un uomo violento in un perfetto principe azzurro", dato che Belle viene sequestrata e maltrattata ma comunque finisce per innamorarsi, e questo amore lo intenerirebbe mutando l'aspetto fisico e trasformandolo in un bellissimo principe.
Tre secondi di attesa e potrete vedere il meraviglioso prologo, con la spiegazione secondo il mio punto di vista da "bambina danneggiata dalla Disney", di come stanno davvero le cose. 
Credetemi, la videocassetta l'ho consumata sin da quando ho memoria per poter dirvi quello che sto per dirvi, potete tranquillamente fidarvi.

Se volessimo fare un'analisi attraverso la meravigliosa colonna sonora (come ogni colonna sonora della Disney) la prima canzone che si chiama "Bonjour" descrive un po' il personaggio di Belle.
Alla faccia dello stereotipo antifemminista della donzelletta dalla campagna di Leopardi che attende soltanto di prender marito ed è perfettamente uniformata alla cultura paesana. 
Chi ha visto il cartone sa benissimo che all'inizio a Belle, la Bestia fa abbastanza antipatia sia per il carattere che per l'aspetto esteriore, quindi la teoria della relazione abusiva incomincia a cedere: l'unico motivo per cui lei va al castello è per liberare il padre e fin qua ci siamo, (anche se ci ritorneremo dopo su questo fatto) potete dirmi che non vi piaccia questo sacrificio (dovete pensarlo però in un contesto leggermente parecchio diverso del 2017) che fa perché è una figura femminile e quindi può passare il messaggio che lo faccia per il suo sesso ma in realtà, io sposterei la questione più sul piano "padre-figlia" e sarebbe successo anche se fosse stato figlio maschio. Sapete benissimo i rapporti turbolenti su questa scia paternità/maternità/prole (Simba, Bambi, etc.) che ci sono un po' in tutti i cartoni Disney. 
Se aveste visto bene il cartone, come lo guarderebbe una persona adulta che ragiona, e non con la mente di un'innocente bambina che si gode semplicemente il cartone, capireste che NON È IL COMPORTAMENTO DI BELLE che fa cambiare la Bestia: Belle non ha nessuna intenzione di fare la crocerossina MA PIUTTOSTO È L'AMORE PER Belle a cambiarlo, che è una cosa ben diversa se ci fate caso. Il cambiamento parte direttamente dalla Bestia e dal diverso approccio alle parole della strega, e il significato è che la CAPACITÀ DI AMARE a cambiare le persone che non mi sembra un poi così tanto cattivo messaggio (ma sempre, pareri personali).
Parlando di Belle, lei si innamora DEL CAMBIAMENTO e NO dell'idea di poterlo cambiare. 
Basta ragionarci un po' sulle cose e capire i giusti meccanismi.
Al di là delle varie teorie complottiste, non credo proprio che chi ha creato il cartone (lasciamo stare la fiaba in sé perché dovrei affrontare un discorso più ampio di cui non ho ancora le necessarie competenze) l'intento era costruire un cartone maschilista, quando una bella storia d'amore godibile per grandi e piccini, oltre per trasmettere bei messaggi.
Oltre il messaggio della potenza dell'amore in se stesso come sentimento e no come persona, un altro messaggio molto importante è secondo me lo sdoganamento dell'altro importante stereotipo: 
BRUTTO = CATTIVO 
BELLO = BUONO
analizzato grazie anche al personaggio di Gaston (ollé allora serve a qualcosa, ho sempre pensato fosse solo insulso), che si presenta anche come denuncia al maschilismo.
Bene, spero abbiate capito ora che per essere un cartone, femminista, non deve né parlare di Simone de Beauvoir e né per forza la protagonista diventare lo stereotipo della "perfetta femminista".

Ma comunque, pur con la consapevolezza che l'incantesimo della Bestia sta per compiersi definitivamente, che resterà così per sempre, lui la libera pur di mandarla dal padre malato, sottolineando che la presunta "relazione abusiva" è totalmente assente in questo contesto e se anche all'inizio la maltrattasse, non lo fa in quanto figura femminile ma in quanto prigioniera, dato che stava facendo esattamente uguale col padre.
SPOILERONE: Alla fine Belle torna sui suoi passi per difendere la Bestia da Gaston e riuscendolo ad amare, l'incantesimo si spezza e vissero tutti felici e contenti. 

"Beauty, is more than skin deep"

Allo stesso modo, non fatevi ingannare nemmeno dalle apparenze concettuali.
Fine.


Il secondo punto molto più importante perché fa parte della vita reale e quello che quando un personaggio famoso si impegna fortemente in una lotta sociale, in questo caso il femminismo, salta fuori sempre chi dice "una femminista non può fare quello e quell'altro", in questo caso Emma Watson non avrebbe dovuto interpretare il ruolo di Belle per tutta la pseudo teoria che ho cercato di sviscerarvi sopra.
La cosa simpaticissima poi è che se uno non si impegna nelle lotte sociali è un egoista egocentrico e gli vengono tirate dietro un sacco di critiche, se lo fa deve raggiungere la perfezione o non va comunque bene. A questo proposito, vi consiglio di spulciare questo post in cui Roxane Gay accenna proprio a questo.
Secondo me invece, dato che alla base del femminismo c'è LA POSSIBILITÀ DI LIBERA SCELTA, credo che Emma sia una bravissima attrice, interpreterà alla grande questo ruolo e potrà essere allo stesso tempo una fantastica femminista, come effettivamente è. 
Piccolo consiglio di chiusura: lasciate libere le persone di poter predicare le proprie idee che non sono sbagliate quando diverse dalle nostre ma piuttosto quando fanno del male ad altre, come possono fare male questi giudizi fuffa.


Insomma ragazzi, è soltanto una fiaba diventata un film d'animazione, rilassatevi e godetevene la visione.

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