lunedì 13 febbraio 2017

11. L'ordine della spada di Virginia De Winter // #ZIAM

Titolo - Black Friars, L'ordine della spada
Scrittrice - Virginia De Winter
C.E. (ita) - Fazi
P.D.V. - Terza persona
Genere - High Fantasy YA
Pagine - 704

Chi è Eloise Weiss? Perché il più antico vampiro della stirpe di Blackmore abbandona per lei l’eternità suscitando le ire di Axel Vandemberg, glaciale Princeps dello Studium e tormentato amore della giovane?
La Vecchia Capitale si prepara alla Vigilia di Ognissanti e il coprifuoco è vicino perché il Presidio sta per aprire le sue porte. Il lento salmodiare delle orde di penitenti che si riversano per le vie, in cerca di anime da punire, è il segnale per gli abitanti di affrettarsi nelle proprie case, ma per Eloise Weiss è già troppo tardi. Scambiata per una vampira, cade vittima dell’irrazionalità di una fede che brucia ogni cosa al suo passaggio. In fin di vita esala una richiesta d’aiuto che giunge alle soglie della tomba dove Ashton Blackmore, un redivivo secolare, riposa protetto dalle ombre della Cattedrale di Black Friars. Il richiamo della ragazza è un sussurro che si trasforma in ordine, irrompe nella sua mente e lo riporta alla vita. Nobili vampiri di vecchie casate, spiriti reclusi e guerrieri, eroici umani e passioni che il tempo non è riuscito a cancellare: Black Friars – L’ordine della Spada è un mondo nuovo che profuma di antico, un romanzo che si ammanta di gotico per condurre il lettore tra i vicoli della Vecchia Capitale o negli antri del Presidio, in un viaggio che continua oltre la carta e non finisce con l’ultima pagina.


3,50

Svegliarsi aveva ancora un significato quando la notte non accennava a finire? Esisteva da sempre un senso di appartenenza della notte al sogno - quella corrispondenza perfetta tra il buio e le immagini più dolci, la mente libera di riempire ciò che gli occhi non potevano vedere; e il desiderio che provavano l'uno per l'altra era il sole che inseguiva per tutto il giorno il profilo dell'orizzonte fino a perdersi dietro di esso.


Ho iniziato a leggere questa saga seguendo l'ordine di pubblicazione a differenza di molti che hanno incominciato dopo che fosse uscito, dal prequel che cronologicamente avviene prima, sia per vedere che tipo di saga fosse, vedere se mi sarebbe piaciuta, sia per sentirmi come chi l'ha letta ancora prima che uscisse e per ultimo, per il pensiero che l'autrice lo ha scritto in funzione di questo primo capitolo, con l'idea di un semplice ordine mentale, nonché per avere successivamente la sensazione del 're-reading', una sorta di deja-vu effetto 'veGGGente' quando lo avrei successivamente letto sapendo già cosa sarebbe successo in futuro. Inoltre ho chiesto ad altre lettrici da quale iniziare e ho avuto pareri contrastanti, quindi da parte mia vi consiglio di iniziare da questo, NON FACENDOVI SPAVENTARE dallo stile narrativo (di cui ne parlerò nella recensione) perché credetemi, le jeu vaut la chandelle. FIDATEVI E BASTA OH! Inoltre sapere già dal prequel cose che sono misteriose nel primo libro, non è così intrigante come l'inverso, poi ognuno fa come gli conviene e gli è più confortante.
3,50 stelline, come già detto, per l'esattezza. Arrotondate sfortunatamente per difetto, con la consapevolezza di aumentare il rating ai seguiti.
Purtroppo ciò che ha determinato negativamente la mia scelta è stato lo stile dell'autrice. Una delle cose che vedo per prima in un libro è il modo di raccontare e, sinceramente parlando, non sopporto quando lo stile è troppo semplice da risultare monotono e privo di carattere. Lo stile è una parte importantissima di un libro, come l'impasto di una torta: in realtà non vedi il procedimento e riesci a sentire solo il sapore. È quel filo di lana soffice che ti accompagna mentre sbrogli la matassa della trama. La trama è originale e meravigliosa, ben costruita, deliziosamente oscura e misteriosa: tutte prerogative dello stile gotico, il motivo principale per cui ho voluto intraprendere la lettura di questo high fantasy dominato sí da umani, ma anche da demoni e vampiri. Ho adorato anche i personaggi - Ashton I Love You - e per dirla tutta, son riuscita finalmente ad apprezzare creature fantasy che fino ad oggi non erano riuscite a racimolare nemmeno un briciolo della mia attenzione: i vampiri, redivivi, chiamateli come piú vi aggrada, da oggi in poi nella mia testa saranno figli adottivi dei Blackmore in qualunque libro leggerò, semplicemente come tributo.
Ritornando a noi, adoro quando lo stile dell'autrice si eleva fra le parole come le note di un violino in una sonata di pianoforte debole e delicata, vibranti, struggenti e carezzevoli, ma qui l'autrice ha portato questa sua abilitá all'ennesimo stadio rendendo la lettura piú pensante di un libro di Medicina, sempre restando in tema. 
Di per sé è affascinante perché porta la mente su soglie creative inesplorate ma spesso, certe frasi erano talmente eteree da risultare realisticamente illeggibili. Più e più volte, soprattutto nella prima parte è stato molto faticoso, queste hanno avuto su di me un effetto soporifero perché parecchie volte ho dovuto rileggere un intero paragrafo per capirlo. 
Alla storia d'amore principale, che al diavolo haters-abbassa-romanticherie, è fondamentale in un libro, ovvero agli Axeloise è stato dedicato troppo poco spazio, alle loro scene d'amore così intriganti e caramellose, un altro motivo per cui ho messo un rating relativamente basso, che solitamente è nella media (per me 3 stelline non è un voto totalmente negativo, sulla sufficienza insomma). 
Fortunatamente sono riuscita a tenere duro e a completare il primo capitolo di questa saga che ha tutte le prerogative per entrare a far parte delle mie preferite, poi se proprio devo scegliere fra uno stile monotono che odio come dicevo prima e lo stile della De Winter, preferisco quello di Virginia perché anche in base al tipo di high fantasy che è, uno stile diverso da questo non avrebbe poruto rendere: immaginate descritta la raffinatezza dei Blackmore con un linguaggio da SMS...sarebbe uscita una cosa orribile. Le poche stelline, rispetto alla media, sono semplicemente per il fatto che avdebbe dovuto moderarsi un pochetto, dato il mattone che è, un'altra nota sia positiva che negativa, dipende dai punti di vista, oltre che da i gusti. A me solitamente piacciono i 'mattoni'.
Detto questo non so quanto tempo metterò per buttarmi sul prequel, prestissimo, appena possbile, sperando che lo stile migliori nettamente mantenendo comunque parte del suo 'manierismo architettonico'.

   

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