giovedì 9 febbraio 2017

9. L'incastro (im)perfetto di Colleen Hoover // #ZIAM

Titolo - L'incastro (im)perfetto
Scrittrice - Colleen Hoover
C.E. (ita) - Leggereditore
P.D.V. - Doppio POV, prima persona
Genere - New Adult
Pagine - 352

Quando Tate Collins trova il pilota Miles Archer svenuto davanti alla sua porta di casa, non è decisamente amore a prima vista. Non si considerano neanche amici. Ciò che loro hanno, però, è un’innegabile reciproca attrazione.
Lui non cerca l’amore e lei non ha tempo per una relazione, ma la chimica tra loro non può essere ignorata. Una volta messi in chiaro i propri desideri, i due si rendono conto di aver trovato un accordo, almeno finchè Tate rispetterà due semplici regole: mai fare domande sul passato e non aspettarsi un futuro.
Tate cerca di convincersi che va tutto bene, ma presto si rende conto che è più difficile di quanto pensasse. Sarà in grado di dire di no a quel sexy pilota che abita proprio accanto a lei?


Ok ok, poco più di qualche settimana fa, dopo aver dato due stelline all'ex-ultimo New Adult letto, avevo detto che prima di leggerne un altro ci avrei pensato ben due volte e accidenti, la Hoover mi ha fregato (lo immaginavo che sarebbe finita così comunque). Ma procediamo con un climax ascendente.
La copertina e il titolo italiano sono completamente da buttare, (secondo me anche la traduzione è stata resa insatura, ma ahimé, è la sola che potevo sorbire se desideravo leggerlo) non dicono nulla della storia e sì che l'abito non fa il monaco ma caspita, anche l'occhio vuole la sua parte e se non fosse stato per la copertina ma soprattutto per il titolo originale
- nonché per il fatto che già conoscessi l'autrice (5 stelline a due libri su due) - non avrei avuto l'imprinting con questa meraviglia.
Questa meraviglia, creata da una delle autrici più sadiche di mia conoscenza (Colleen, I'm watching you), è il personaggio più angst che mi sia capitato, e ciò non fa che accrescere il suo fascino, prende il nome di Miles, un pilota dagli occhi azzurri e dai capelli castano chiaro - ma credetemi, questo non è il dettaglio rilevante - che ha avuto la fortuna di ritrovarsi ubriaco proprio sulla porta della nuova arrivata Tate, sorella del suo collega e amico, Corbin. Il rapporto sembra iniziare in maniera un po' turbolenta (ironia della sorte parlando di un pilota di volo) ma stregati da un'irrimediabile attrazione fisica, decidono di intraprendere una relazione basata sul sesso, o forse no...fatto sta che nella loro relazione vigono due regole principali, cito:
«Non chiedere del mio passato» dice fermamente «e non aspettarti mai un futuro.»
Finalmente un libro in cui i protagonisti non hanno problemi psichici: bulimia, autolesionismo, trauma da violenza sessuale e chi più ne ha più ne metta ma semplicemente personaggi in balia della vita e dalle coincidenze che ci dona o che ci sputa addosso. Dimostrazione che non si devono creare personaggi mentalmente disturbati per creare un New Adult bello e in piena regola. La Hoover ha dato un nuovo volto a questo libro rispetto ai precedenti che ho letto, qui la carica sensuale predomina e una nota positiva è che, rispetto ai colleghi dello stesso genere, nonostante certe scene siano quasi in ogni capitolo, non stroppiano, oltre il fatto che non cadono nella volgarità, come spesso capita.
Se forse devo trovare qualche difettuccio di poco conto è che Tate si dimostra sin da subito piuttosto arrendevole e conciliante, io avrei aggiunto un po' più di pepe. Ma davvero, è giusto per trovare il pelo nell'uovo perché anche in base al finale, è giustificato questo suo comportamento.
I POV alternati sono scritti favolosamente e sono ben calibrati che meglio di così non si poteva; i miei complimenti, dovrebbe prendere esempio da lei certa gente, insomma: leggiamo una Tate nel presente che racconta la storia d'amore (sì, d'amore, shhhh), un Miles diciassettenne maturo e dolcissimo che racconta del suo primo amore, e poi, dopo la risoluzione del passato, nei capitoli finali il Miles del presente che ottiene la sua redenzione.
Oltre ai due protagonisti, troviamo un tipo di personaggio di quelli che apprezzo sempre, un simpatico vecchietto ultraottattenne e ultrasaggio di nome Cap, che fa da sarto alla loro storia.
Mi appoggio al sedile e guardo fuori dal finestrino, invidiando in parte entrambi. Invidiando le cose che hanno visto, i posti in cui hanno viaggiato. «Com’è vedere l’alba da lassù?»
Corbin scrolla le spalle. «Non la guardo mai» mi dice. «Sono troppo preso dal lavoro quando sono in volo.»
La sua risposta mi rattrista. Non darlo per scontato, Corbin.
«Io la guardo» dice Miles. Sta osservando fuori dal finestrino e la sua voce è così bassa da essere quasi inudibile. «La guardo ogni volta che sono lassù.»
Nei capitoli finali ho ritrovato nelle mie mani schegge del mio cuoricino infranto, imprecando contro il sadismo dell'autrice. Seriamente...non poteva, non doveva. Oh mio dio, Miles. Ma sono lieta che tu abbia potuto conoscere e apprezzare di nuovo il Bello dell'Amore.
Io ve lo consiglio, ma preparatevi al fatto che la Hoover, e Miles, vi distruggeranno e spappoleranno il cuore in una maniera crudelmente dolce.

    


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