giovedì 19 gennaio 2017

4. La chimera di Praga di Laini Taylor // #ZIAM

Titolo - La chimera di Praga
Scrittrice - Laini Taylor
C.E. (ita) - Fazi
P.D.V. - Terza persona
Genere - Urban Fantasy YA
Pagine - 388

Karou ha 17 anni, è una studentessa d’arte e per le strade di Praga, la città dove vive, non passa inosservata: i suoi capelli crescono di un naturale blu acceso, la sua pelle è ricoperta da un’intricata filigrana di tatuaggi e parla una straordinaria quantità di lingue. Spesso scompare per giorni, e nessuno sospetta che durante quelle assenze vada in giro per il mondo a compiere missioni per Sulphurus, il demone chimera che l’ha adottata alla nascita. Karou non sa nulla delle proprie origini, né possiede ricordi dei suoi veri genitori, e una strana sensazione di vuoto, di memoria perduta agita i suoi pensieri e i suoi sogni senza mai abbandonarla. Così la sua quotidianità praghese, dominata dalla passione per il disegno, è intervallata da improvvisi ed esotici viaggi che la conducono fin dentro i più fumosi vicoli della medina di Marrakesh. Chi è dunque questa giovane e talentuosa avventuriera? Quale mondo si cela in quei disegni di corpi metà animali e metà umani che costellano i suoi fogli? Arriverà una guerra, spietata e senza tempo, a svelare la natura di Karou e della sua famiglia e a farle conoscere il vero amore, tanto passionale quanto contrastato. Il risultato sarà un racconto ricco di atmosfere, in cui figure di antiche religioni si fonderanno con la tradizione magica del vecchio mondo.



Stupefacente.
"La chimera di Praga" contiene esattamente tutto ciò che voglio trovare quando leggo una saga che ha delle ottime chance per entrare a far parte del club delle mie amate/adorate.

E' da tantissimo tempo che volevo prendere questo libro tra le mani e per una motivazione molto stupida ma direi a dir poco curiosa, - inizia sulla neve e io volevo essere in clima invernale per immedesimarmi (hahaha, no.) - ho rimandato.

Avevo delle grandissime aspettative, probabilmente mai avute prima d'ora come con questo, che non sono state per niente deluse.
- Da quanto sognavo poter dire questa frase. - 
Una nota di grande merito va assolutamente alla trama che dalla prima all'ultima pagina è colma di pura originalità.
Karou è fortissima oh yeah ed è una di quelle poche con cui mi sono divertita a passare il tempo, con lei e la sua compagnia di "mostri", che mostri non sono proprio: Se potessi abbracciare Sulphurus lo farei seduta stante.
Poi Akiva, oh Akiva.

Lo stile dell'autrice è assolutamente uno dei migliori che mi siano mai capitati!
Il modo in cui ha regolato le narrazioni, - in particolare nell'ultima parte in cui emergevano i ricordi di Karou, flash-backs senza un ordine cronologico ma egregiamente logico - poi l'uso della terza persona che non tendo sempre ad amare come ho fatto qua perché è riuscita a coinvolgermi, oltre i punti di vista alternati fra Karou e Akiva.
Tutto cosparso di zucchero come il suo modo fiabesco di raccontare.

Il finale finalissimo un po' scioccante per i miei occhietti spalancati, ma ci si fa l'abitudine a questi scrittori sadici...prima o poi.

Inutile ribadire ancora, ma lo faccio nel caso ancora non fossi stata abbastanza chiara, quanto abbia trovato meraviglioso e quanto abbia adorato - nonostante le mie letture siano state intervallate da seccanti giorni di scuola - questo primo round e di quanto non veda l'ora di catapultarmi sul secondo capitolo di questa storia d'amore, "La città di sabbia".

    

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