giovedì 17 novembre 2016

La paura è un peccato // Oriana Fallaci // USUA n.1

Ciao, io sono Olivetta e sono un po' emozionata di aprire finalmente ufficialmente e concretamente questa mia rubrica con il primo post.
Essendo italiana e amante della scrittura, non potevo presentarvi per prima un'autrice che mi sta molto a cuore, una toscana e scrittrice di nome Oriana Fallaci. Scriverò di lei sia in quanto autrice di libri e articoli di giornale che della sua stessa vita, che spero continuerà ad ispirarmi e ispirare gli altri che l'hanno a cuore.
Nonostante lo scopo di questa rubrica sia sostanzialmente quello di farvi conoscere facce nuove, e dubito che ci sia qualcuno che nemmeno per "sentito dire" non conosca Oriana, ma non si sa mai, ci tengo a fare arrivare la sua ispirazione a tutti.


Devo ammetterlo, fino a pochi mesi fa facevo parte della schiera di coloro che la conoscevano solo per fama e sentito dire, ennesimo motivo per cui ho deciso di inaugurare questa rubrica con lei, poiché purtroppo non mi avevano fatto conoscere le sue opere a scuola (secondo me il programma scolastico della letteratura dovrebbe rimediare subito!) ma fortunatamente, ho avuto il piacere di conoscerla grazie all'iniziativa del Corriere della Sera, a cui lei stessa qualche tempo fa lavorava come giornalista, di istituire una collana a lei dedicata, con tutti i suoi libri.
Sono stata folgorata grazie al primo, che mi ha spinto a conoscerla meglio, che ho deciso quasi solo per caso di acquistare: "La paura è un peccato, lettere di una vita straordinaria".
Ma prima, vi parlo in breve di lei con di seguito la trama del libro.





Oriana Fallaci fu una scrittrice, giornalista e attivista italiana.
Nacque a Firenze il 29 giugno 1929 in piena era fascista, infatti da giovanissima si unì al movimento clandestino di resistenza guidato dal padre contro il nazismo. Fu la prima donna italiana ad andare al fronte come inviata speciale e fu un periodo duro per Oriana ma da questi avvenimenti si può far risalire la sua celebre tempra di donna di ferro, che la contraddistinguerà negli anni della maturità come passionaria e ribelle scrittrice, a cui decide di dedicarsi come serio proposito di farne una professione di vita.
Prima di approdare alla prosa, Oriana si dedicò prevalentemente al giornalismo che le fece guadagnare la fama internazionale, del tutto meritata grazie ai memorabili reportages e interviste, analisi di eventi di storia contemporanea, il tutto filtrato da una tempra di scrittrice civile come poche il nostro paese può vantare.
Il suo nome può essere accostato al solo Pasolini al quale scrisse una storica e commossa lettera-ricordo in seguito al tragico evento della sua morte, di cui fu la prima a dirigere le indagini verso l'idea di un omicidio a carattere politico. Un altro esempio del pathos che Oriana riversa è costituito dal best-seller "Un uomo" steso in seguito alla morte dell'amato compagno Alekos Panagulis.
Seppure di origini fiorentine, Oriana Fallaci ha risieduto a lungo a New York che come racconta lei stessa, furono le sue due patrie.

Nel corso della sua vita giornalistica ha intervistato grandi personaggi fra cui astronauti, politici, celebrità e come corrispondente di guerra ha seguito importanti conflitti contemporanei come quelli in Vietnam e in Medio Oriente, per la maggior parte raccolti in "Intervista con la storia".
Durante gli ultimi anni di vita fecero discutere le sue dure prese di posizione contro l'Islam, in seguito agli attentati dell'11 settembre 2001 a New York, città dove viveva e morì all'età di 77 anni a Firenze il 15 settembre 2006, perché da tempo sofferente di un male incurabile.
Il suo ultimo lavoro, intitolato "Un cappello pieno di ciliege", esce postumo grazie alla volontà e alle disposizioni del nipote ed erede universale Edoardo Perazzi e racconta la storia della famiglia Fallaci su cui Oriana aveva lavorato per oltre dieci anni.
Come scrittrice, con i suoi dodici libri ha venduto venti milioni di copie in tutto il mondo, in Italia sono disponibili nella collana BUR della casa editrice Rizzoli.
Fu definita “uno degli autori più letti ed amati del mondo” dal rettore del Columbia College of Chicago che le ha conferito la laurea ad honorem in letteratura.



« Oriana Fallaci odiava scrivere lettere perché le rubavano tempo prezioso al lavoro sui libri. Eppure nessuno più di lei ha legato il suo nome alla scrittura epistolare. Fin dagli esordi nel giornalismo ha tenuto una fitta corrispondenza pubblica e privata con i protagonisti della politica, della cultura, del giornalismo, da Andreotti a Nenni, da Ingrid Bergman a Shirley MacLaine, da Henry Kissinger a Fidel Castro. E ogni volta era capace di stilare tre, quattro o anche più minute per immaginare cosa sarebbe apparso agli occhi del suo interlocutore una volta aperta la busta. Le minute erano poi conservate per avere traccia dello scambio epistolare e, grazie allo straordinario lavoro di archiviazione delle sue carte private, è stato possibile scegliere fra le centinaia di lettere scritte ad amici e colleghi, alla famiglia e ai politici, quelle più significative per raccontare l’intera esistenza attraverso la sua viva voce. Sono missive ricche di aneddoti spassosi, riflessioni sulla politica italiana ed estera, sfoghi sulle difficoltà a sopportare il peso della distanza dagli affetti più cari. Un’occasione unica per osservare da vicino il talento di una donna ossessionata dalla scrittura e così sedotta dal suo lavoro da trasformare anche le lettere d’amore in capolavori letterari. La corrispondenza raccolta in "La paura è un peccato" è la testimonianza ininterrotta di una vita epica, seppure strozzata dagli stessi tormenti di cui sono fatte le nostre vite, ma è anche una straordinaria lezione sull'arte della scrittura persino quando le lettere assolvono il semplice compito di elencare richieste di libri o scatole di sardine. »


Vi racconto in breve il perché l'ho adorato e l'ho letto in meno di 3 giorni.

"La paura è un peccato" è una citazione estratta dalle sue lettere, frase che catalogava l'intera cartellina in cui Oriana conservava i suoi appunti e trovata dal curatore dello stesso libro, il nipote di nome Edoardo Perazzi.
In questa raccolta postuma ma deliziosamente cronologica delle lettere più importanti che ha scritto nell'arco della sua vita lavorativa, ci sono lettere ai genitori, agli amici, ai lettori, al suo grande amore, ai colleghi, a personalità importanti della vita pubblica e politica, e fra le righe riescono a emergere per lo più il suo carattere e i suoi ideali. "La paura è un peccato", il titolo recita così per sottolineare la sua forza d'animo, animo che non è mai stato ingabbiato dalla paura che poteva travolgerla nelle situazioni difficili che ha dovuto affrontare in qualità di giornalista, come le guerre ma da cui non si è lasciata abbattere e fino all'ultimo è riuscita a combattere contro ciò che riteneva sbagliato nel mondo. Il suo carattere polemico ma allo stesso tempo riflessivo viene esaltato dai suoi pensieri e sentimenti, decorato dal vivo amore per la scrittura e per la sua patria, in queste lettere private in cuoi viene fuori il suo lato umano ma bisognoso di verità, trasparenza e autenticità, anche nei momenti in cui era avvolta nella solitudine. In sostanza sono le parole, il ritratto caratteriale di "una donna scomoda" e scomoda perché aveva fra le mani l'inoppugnabilità validità della verità.


Non ho potuto ancora completare l'intera sua letteratura purtroppo, soprattutto per questione di tempo, ma per ora posso consigliarvi non in ordine di preferenza dei consigliatissimi, oltre che "La paura è un peccato" che è quello da cui saggiamente iniziare se ancora non la conoscete :
Lettera ad un bambino mai nato
Se il sole muore
Il sesso inutile
La rabbia e l'orgoglio (facente parte di una trilogia insieme a "La forza della ragione" e "Oriana Fallaci intervista a sé stessa - L'Apocalisse")

...e per approfondire la sua storia personale:
Un cappello pieno di ciliege
Solo io posso scrivere la mia storia. Autoritratto di una donna scomoda


"Su ogni esperienza personale lascio brandelli d'anima e partecipo a ciò che vedo o sento come se riguardasse me personalmente e dovessi prendere una posizione (infatti ne prendo sempre una basata su una precisa scelta morale)"



Bene, Olivetta vi saluta e dà un arrivederci alla settimana prossima e tanti BACI!

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