domenica 13 novembre 2016

I capelli corti non sono abbastanza femminili?

Il mio inno ai capelli corti. 

Non potevo immaginare che nel 2016, con tutta questa parità che si sta raggiungendo, esistessero persone che credono ancora che "i capelli corti non siano abbastanza femminili". Dato che ce ne sono e purtroppo anche chi dovrebbe essere esperto in materia lo crede, c'è un grande bisogno di questo post. 

Hai i capelli corti e ti senti femminile? Benissimo, SEI FEMMINILEHai i capelli lunghi e ti senti maschile? Benissimo, SEI MASCHILEHai i capelli corti e ti senti maschile? Benissimo, SEI MASCHILEHai i capelli lunghi e ti senti femminile? Benissimo, SEI FEMMINILEHai i capelli lunghi o corti o qualsiasi altro e ti senti genderqueer, agender o androgin*? Benissimo, SEI CIÒ CHE SCEGLI DI ESSERE e la tua identità, riguarda solo te stesso.



 

Indipendentemente dal fatto che tu, biologicamente parlando sia femmina o maschio o mentalmente non ti identifichi nel tuo sesso o non ritieni questa dicotomia importante, in qualunque senso intendi la question, CIÒ CHE DECIDI DI ESSERE E' AFFAR TUO E DIPENDE DA TE, DA COME TI SENTE PIÙ A TUO AGIO
Sì, anche indipendentemente dall'esistenza delle persone che hanno una vita così vuota dal mettersi a criticare le scelte altrui. Indipendentemente da quelle persone che osannano modernità e poi più ragionano così e meno moderne si dimostrano. 

 
 

Non c'è nessun problema nella femminilità o nella mascolinità o nel non definirsi affatto con questi, poiché per affermare la vostra identità NON avete bisogno dell'accettazione altrui.

 

L'esempio dei capelli è per generalizzare, perché mi è capitato di sentir parlare dello stereotipo dei "capelli lunghi = più femminile" e quindi ho preso "la palla al balzo" per parlarvi di questa cosa, ma vale anche per le altre cose come possono essere le scelte di vestiario, di stili di comportamento etc. 
Capelli lunghi o corti che siano, sappiate che con quei capelli dovete starci VOI, dunque dovete decidere VOI ciò con cui vi sentite più sicuri; gli altri o se ne faranno semplicemente una ragione o non meritano assolutamente che ci si preoccupi così tanto se a loro va bene.  

 

Voglio raccontarvi la mia storia così che magari posso aiutare qualcuno. 
Da sempre ho avuto il culto dei capelli corti, per lo più per comodità ma da un po' di anni anche per estetica. All'età di 14 anni circa nonostante avessi due tette abbondanti così, una bambina più piccola di me mi ha indicato e ha chiesto alla mamma "Mamma, ma quello è un maschio?!" e io ho sentito, potrete pensare "per sfortuna" ma io credo "per fortuna" anche se per quel'età mi sembra "normale" che avessi pianto come se il problema fossi io
Ciò non toglie che ho continuato a portare i capelli corti e tutt'oggi li porto, per questo vi dico "per fortuna"; attualmente a stento riesco a legarli, per farvi capire la lunghezza, ma li ho portati anche che la nuca mi stava bella all'aria fresca. Questo si chiama culto, sì. CAPELLI CORTI, SONO UNA FEMMINA E VI ADORO!
Guardando indietro capisco che non mi sono fatta allungare i capelli fino al sedere, perché innanzitutto ora non ci vedo nulla di così "spregevole" ad essere categorizzata con "caratteristiche maschili", forse perché da un po' mi sono scoperta androgina ma ve ne parlerò dopo, e poi ciò che riguarda il mio corpo è una cosa che inizia, continua e finisce nella MIA testa: il corpo è MIO e ne faccio quello che voglio. Ma soprattutto NON lo "decoro" per attirare o per farlo giudicare dagli altri, e anche di questo ve ne parlerò dopo. 

  

Scegliere che un determinato modo di "abbigliarsi" corrisponda ad un certo prototipo di persona, quel prototipo di persona che si decide di essere, ci sta perché si chiama "ricerca della propria identità" e i gusti sono SOGGETTIVI, processi che si rettificano soprattutto durante l'adolescenza, che portano ad un'abbastanza buona sicurezza e autostima di sé, se completata nella maniera giusta. 
Il problema subentra quando si incomincia a pensare che ciò che decidono gli altri per sé, sia esclusivamente per "attirare" o "farsi accettare" dagli altri, sia in ambito sentimentale/sessuale che in ambito sociale e quindi dato che magari ad una determinata persona "non attira", questa lo disprezza. 
Se prendo ad esempio una ragazza a cui piace non truccarsi e una a cui piace mettere il rossetto rossissimo, non mi aspetterò, in un'era così culturalmente evoluta come la nostra, che la prima dica della seconda che sembra una "prostituta" e lo fa solo per attirare sessualmente qualcun* e la seconda dica della prima che sia "sciatta" e non attirerà mai nessuno; ma purtroppo nonostante siamo quasi alla fine del 2016, queste cose ancora succedono. Bene, un piccolo indizio da parte mia per chi disprezza gli altri: NON FUNZIONA COSI PERCHÉ OGNUNO È PADRONE DELLA PROPRIA IDENTITÀ E IL CORPO E' UNO DEI MODI CON CUI ESSA SI MANIFESTA.
Magari ci saranno persone che si abbigliano in un determinato modo per sentirsi "accettat*" o "desiderat*" e anche in questo non c'è nulla di male, ma ciò non vuol dire che dobbiamo generalizzare ed estendere il pensiero a tutta la categoria, che siano maschi o femmine. Ricordiamoci che il mondo è vario e quindi, non giudicare in base allo "stereotipo" che hai davanti ma in base alla PERSONA, sia una cosa molto più logica, condivisibile e vivibile
Comunque, dell'importanza dell'etichettamento ve ne parlerò in un altro post successivamente. 

 

Di nuovo, a chi può interessare, vi racconto un'altra mia esperienza. (Non voglio sembrare narcisistica ovviamente, il mio "raccontare le mie esperienze" è un modo anche per farvi capire che se vi parlo di un certo argomento è perché "ci sono passata dentro" quindi non è per elevarmi da chissà quale pulpito.)
Da un po' di tempo ho scoperto, socialmente parlando, di essere androgina; dico "socialmente" perché prendo il lato del termine che non ha nulla a che fare con l'identità di genere, in cui mi riconosco completamente cisgender, o l'orientamento sessuale, che come vi ho precedentemente detto, demisessuale.
Mi riconosco socialmente nell'androginia perché, se vogliamo parlare di "stereotipi sociali" femminili e maschili, dipende dalle situazioni, riesco a ricoprirli entrambi, sia per quanto riguarda esteriormente che nel comportamento, molto spesso anche in base alle persone con cui sto che mi fanno percepire in un determinato modo o in un altro. Ad esempio, solitamente preferisco indossare abiti comodi e preferisco non truccarmi, ma ci sono determinati giorni in cui adoro truccarmi e indossare abiti prettamente "femminili" come ad esempio che adoro i tacchi anche di giorno, ma tutto questo perché VA A ME COSÌ, no perché quel giorno decido che "voglio farmi guardare di più" dato che cozzerebbe con la definizione di "demisessuale" (di cui, se volete sapere di più cosa significhi potete cliccare nel collegamento sopra). Nei i giorni in cui decido di essere "socialmente prettamente femminile" porto questo aspetto così "all'eccesso" che bastano di giorno due tacchi, un rossetto rossissimo, l'ignoranza della gente (quella c'è sempre) che non ci mettono due secondi a dirmi che "sembro una prostituta". E vabbè, un sospiro, mi giro dall'altra parte e tanti cari saluti. Penso solo che è triste come ancora si cataloghi la vita di una persona in base a come si sistema, non bastavano già gli stereotipi sulla condizione sociale, i gusti culturali...etc...

  

Sembrare carin* agli altri è tutto su un secondo piano e inoltre ciò che rientra nella "sensualità" di una persona, è un aspetto di essa e non si rettifica da ciò che indossa, ma da come indossa e come si pone, almeno secondo me. 
Comunque, ripeto, o non avrebbe senso il messaggio di questo post, che l'etichettamento sociale lo faccio rientrare in una comunicazione "me → esterno" e non il contrario (approfondirò in un altro post), proprio perché continuerò a dire che ciò che decido di essere come ciò che decidete di essere appartiene solo a me e solo a voi. Questo ricordatevelo, sempre.

 

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