martedì 22 agosto 2017

56 anni, giornalista, sessuocentrico: ho sbagliato? // RANT DA ASESSUALE #1

Sospendo questa pausa estiva che mi sono presa col blog perché sul Twitter qualche giorno fa, mi sono imbattuta in un articolo di giornale scritto da Massimo Gramellini rivolto ad una ragazza che le aveva scritto per chiedere consiglio e invece...beh, l'articolo non mi è piaciuto per niente - potete trovarlo cliccando qui - quindi ho deciso di scrivere una risposta alternativa.
Buona lettura!

Ciao M., non so il tuo nome ma con questa lettera che ti dedico, ho deciso di chiamarti Marta; immagino non c'avrò azzeccato, ma mi piace l'idea d'averti dato un nome, così che tu non sia una M. qualunque. 
Quindi, ricominciamo.
Cara Marta, ho deciso di scriverti questa lettera per cercare di rispondere, al meglio, ed aiutarti riguardo ciò che ti assilla. 
La mia giornalista e scrittrice preferita, Oriana Fallaci, utilizzava le interviste per ottimizzare il tempo invece io uso la lettera per cercare di esprimermi in maniera il più confidenziale possibile. 
Abbiamo solo 10 di differenza (spero che ciò non ti turbi), ne ho 21 e anche se più piccola, ho incominciato da un po' a farmi domande sulla mia sessualità e sul perché non fossi, citandoti come le "tanto adolescenti più scaltre che vivono il sesso con leggerezza". Mi domando tutti i giorni il perché non posso avere pure io ogni sera qualcosa con cui fare l'amore, di getto e senza trastulli mentali di alcun genere, separando mente e corpo, come tante mie coetanee. Mi chiedo spesso perché non possa essere una di quelle ragazze "normali" e la risposta che mi do è sempre che: ogni persona è diversa da qualunque altra, è una legge della natura e bisogna accettarla così, così come si accetta la gravità, che ci tiene ancorati i piedi al suolo e non ci permette di volare in autonomia come le rondini. 
Hai iniziato la tua email dicendo "sono bella ma non bellissima", come se volessi rimarcare il fatto che il motivo per cui tu sia ancora vergine è il non essere "bellissima". Voglio incominciare a parlarti sottolineando questo punto perché mi preme dirti che - anche se è una frase fatta fattissima - la bellezza davvero è puramente soggettiva, per il semplice motivo che ti ho detto prima: la diversità che risiede in ognuno di noi. Questa diversità può sembrare un ostacolo, soprattutto in questi tempi in cui i giornali, la televisione e i social, ci propongono sempre lo stesso modello di ragazza o ragazzo ideale finché poi ci si fissa davvero che quella è l'unica scelta possibile, inibendo la nostra originalità, la nostra capacità di seguire il proprio ideale. Ma fortunatamente l'amore, che fa nascere un'eventuale attrazione sessuale, fisica o chicchessia ancora non sa usare il telecomando. Lo sai perché nell'antica letteratura greca Cupido, il dio dell'amore, lo rappresentano mentre scocca una freccia? Proprio per questo motivo! Per spiegarsi il fatto che l'amore sia una cosa improvvisa e casuale, come si direbbe: un colpo di fulmine. 
Ma arrivo al punto: essere vergini non è un neo, non lo è nemmeno esserlo a trentuno anni tanto quanto non è lo è avere un determinato colore di occhi, di pelle, di capelli etc. è uno stato fisico e basta. Nonostante siamo terribilmente immersi in una società consumistica, in cui tutto corre veloce, fortunatamente ancora l'essere umano non ha una data di scadenza, come l'ha lo yougurt che una volta andati a male i fermenti lattici all'interno, si deve buttare. Fortunatamente ancora l'essere umano può tranquillamente rispettare i suoi tempi, che non devono essere decisi dalle persone intorno a noi che ci giudicano (sì, giudicano no consigliano) per le nostre scelte, ma da ciò che sentiamo dentro. 
Come ti ho detto prima, anche se sono di dieci anni più piccola, anche io mi sono sentita spesso inadeguata insieme alle mie coetanee, quando a loro interessavano i ragazzi e a me le biciclette, quindi posso immaginare come ti sia sentiti sia con quelli che "a loro modo ti volevano bene" ma da codardi non lo hanno dimostrato per nulla e sia con coloro che ti ripetono all'infinito le cose che ti ha detto quel giornalista lì: se si valuta un pesce dalla sua capacità di camminare, si sentirà un fesso tutta la vita (lo ammetto, questa l'ho fregata ad Einstein ma shh, non diciamolo a nessuno). 
Nonostante il sesso sia un'arte sacra, citando il macho alfa della situazione, non tutti dobbiamo essere pittori, non tutti siamo destinati ad essere dei del sesso se non vogliamo. Abbiamo tutti qualità diverse con ognuno i propri compiti: pensa se nel corpo umano tutti gli organi facessero la stessa cosa. Come vivremmo? Invece, si completano a vicenda. 
Non temere, fare sesso magari sì, glielo concedo a Gramellini, ma fare l'amore (quello a cui io sono sicura tu sarai interessata, a differenza del sesso) non è come guidare la macchina, non funziona che una volta fatto l'esame di verginità allora si prende la patente e non si è più "impacciati". Non si vede se una persona è "vergine" nel suo essere impacciata nel fare l'amore, ma dovrei aprire un discorso sull'anatomia femminile che non mi compete e che già saprai. 
Rivolgendomi velocemente al Gramellini invece che evidentemente non lo sa, voglio dire carissimo, la verginità fisica femminile non esiste. Se c'è qualche orrido maschio vile che pensa di poter cambiare lo status di una donna soltanto con il suo pistolino beh...si sbaglia. Esiste l'imene che è una cosa ben diversa dalla verginità, perché non è un precetto ma un tessuto elastico che è diverso da donna a donna, ha diverse forme quindi una donna può nascere con l'imene già allargato senza avere avuto rapporti, cosa vuol dire...che non è mai stata vergine? Sinceramente non capisco cosa accidenti significa che "l'uomo se ne accorge perché la donna è impacciata", la donna non è la puttana di nessuno. Si può fare sesso ma essere sex-repulsed senza saperlo e si è impacciati perché il sesso in se stesso gli/le/* fa schifo. 
Può esistere la verginità "spirituale" che rimane una cosa INTIMA E PERSONALE su cui NESSUNO al di fuori del* dirett* interessat* deve mettere bocca, né nel caso in cui si abbia e né nel caso in cui non si abbia. 
Non ho nulla contro gli one-night-stand purché entrambe le parti siano consapevoli e consenzienti, ma spingere una persona a farlo solo perché non si sente a suo agio col sesso, è una cosa che mi fa abbastanza schifo. 
Presumo che la ragazza a cui hai scritto sia demisessuale senza che tu te ne sia nemmeno reso conto, quindi immagino come si sarà sentita perché lo vivo tutti i giorni e vorrei troppo abbracciarla e no sbeffeggiarla con stucchevoli parole. 
Ritornando a noi, Marta, mi limito a riprendere l'esempio della macchina: a 18 anni si prende la patente con euforia (sembra preso a pennello perché, quante persone sono euforiche la prima volta che fanno sesso per poi restare delusi perché non era quello che realmente volevano ma solo sbarazzarsi di uno status sociale?) ma poi avere la patente diventa una necessità. Fare l'amore invece non è quel tipo di necessità, è piuttosto una passione che si alimenta col cuore, si fa quando si sente il bisogno, si ha una connessione con l'altra persona (che sia fisica, mentale, sessuale, etc.), non ha un'utilità pratica fine a se stessa. 
Non è una lacuna che riguarda la femminilità la tua, ma solo un diverso modo di vedere l'idea della sessualità, quale può essere la demisessualità. Hai mai provato a pensare che magari il basso livello della tua attrazione sessuale dipenda dal fatto che devi prima instaurare un legame emotivo più profondo con un eventuale partner? Da come mi hai detto solo con una determinata persona "ti sentivi pronta", con gli altri no...ecco, e in questo, non c'è assolutamente niente di male! Non è colpa tua se gli altri si tirano indietro, non è colpa tua se si sentono addosso la responsabilità di non riuscire a non essere codardi. Prima o poi accadrà che arrivi qualcuno che ti sappia Amare con la A maiuscola e forse è davvero questo l'unico pensiero che devi vivere con leggerezza e no "con un po' di sana incoscienza" una notte qualunque se non te la senti e se lo fai solo per scollarti via questo pensiero di dosso. 
Può far piacere avere un marito con cui fare l'amore ogni sera, può dare fastidio il tempo che passa ma l'Altro non è una macchina nuova che si decide di comprare, è un incontro casuale di cuori, può nascere dovunque e in qualunque momento. Non è un lavoro che si deve andare a cercare compilando un curriculum per fare carriere, ma una scintilla spontanea. 
Non mi dilungo oltre perché sarai stanca delle persone che ti dicono "devi fare così" quindi "devi fare colì"...dunque...
Tu sei tu, quindi non permettere più a nessun'altro di dirti come vivere la parte più intima di te: te stessa. 

Con affetto, Amelia




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